Valutazione educazione civica

La valutazione nell’educazione civica implica un riferimento alle Linee guida adottate in applicazione della legge 20 agosto 2019, n. 92 (Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica), che all’articolo 3 presuppone una modifica dei curriculi di istituto per adeguarli alle nuove disposizioni.

Tipologia

Documento didattico

Descrizione estesa

La valutazione nell’educazione civica implica un riferimento alle Linee guida adottate in applicazione della legge 20 agosto 2019, n. 92 (Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica), che all’articolo 3 presuppone una modifica dei curriculi di istituto per adeguarli alle nuove disposizioni.
La normativa prevede infatti che per il triennio 2020-2023 la valutazione dell’educazione civica sia basata sui risultati di apprendimento e sulle competenze inseriti nel curricolo d’istituto, in piena autonomia, dai singoli Collegi docenti.
A partire dall’anno scolastico 2023-2024 la valutazione avrà come riferimento i traguardi di competenza e gli specifici obiettivi/risultati di apprendimento definiti dal Ministero dell’istruzione, che saranno formulati tenendo conto delle esperienze, delle criticità, delle buone prassi e delle soluzioni proposte dalle istituzioni scolastiche al termine del triennio di sperimentazione.
Attualmente la legge non contiene indicazioni specifiche in tema di valutazione, poiché le linee guida suggeriscono i traguardi delle competenze da raggiungere, ma non si esprimono sui risultati di apprendimento da considerare e sui criteri di valutazione da adottare.
Il processo di valutazione si pone quindi come naturale conseguenza di quello di progettazione, che non può prescindere da alcuni aspetti essenziali:

  • la contitolarità dell’insegnamento e il coordinamento delle attività tra tutti i docenti del Consiglio di classe;
  • la trasversalità della disciplina;
  • la collegialità della valutazione;
  • la didattica per competenze, intesa come combinazione di conoscenze, abilità e comportamenti adeguati al contesto in cui gli allievi sono chiamati ad agire.

Ciò implica che l’insegnamento non possa consistere in una mera somma dei contributi delle varie materie e che gli obiettivi e le competenze di cui tenere conto in sede di valutazione debbano già essere previsti in sede di progettazione e successivamente valutati in modo collegiale, nel rispetto delle indicazioni delle Linee guida.
La trasversalità dell’insegnamento, come recitano le Linee guida, «assume la valenza di matrice valoriale che va coniugata con le singole discipline di studio, per evitare superficiali e improduttive aggregazioni di contenuti».
Il docente coordinatore dell’insegnamento, in sede di scrutinio, formula una proposta di voto da inserire nel documento di valutazione, dopo aver acquisito dai docenti del Consiglio di classe ai quali è affidato l'insegnamento tutti gli elementi utili alla valutazione, emersi durante la realizzazione di percorsi interdisciplinari.
Il voto finale di educazione civica concorre all’ammissione alla classe successiva e/o all’esame di Stato e per le classi terze, quarte e quinte, all’attribuzione del credito scolastico.

Licenza

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